Una bella sintesi della nostra attività…
E’ con immenso piacere che ospitiamo un articolo preparato da Paolo IK8XOO, attivo membro del nostro gruppo di sperimentazione Sarimesh, per essere distribuito alla prossima manifestazione organizzata dalla sezione ARI di Mugnano e intitotala “3° Fiera e Mercatino Radioamatoriale sez Ari Francesco Cossiga”.
Dear OM,
da alcuni anni, grazie ad Ari Penisola Sorrentina, è in corso la sperimentazione anche in Italia di una rete di trasmissione dati via radio di tipo mesh (AREDN Amateur Radio Emergency Data Network) e che allo stato attuale copre il territorio della stessa Penisola: www.sarimesh.net
A questa infrastruttura è collegato un nodo (IK8XOO) nella zona ospedaliera di Napoli in grado all’occorrenza, per la sua posizione, di estendere la rete a gran parte della città, della provincia e del casertano.
Gli apparecchi sono configurati per operare in una porzione della nostra assegnazione a 5 GHz e raggiungono velocità paragonabili a quelle della fibra.
Nel caso di Sarimesh, I8FUC, amministratore della rete, ha allestito un server che ogni cinque minuti, 24/7 esegue automaticamente un test di tutti i nodi pubblicandone i risultati in formato tabellare e/o sottoforma di grafici.
Sono presenti dati riguardanti i livelli di segnale, la velocità e la qualità della trasmissione dati, la latenza, i pacchetti persi, i nodi raggiungibili da ciascuna postazione… etc.:
Il Direttivo della Sezione A.R.I. di Mugnano ed i Soci presenti ad una serata introduttiva, comprendendo il valore di una simile sperimentazione avanzata ed il risultato a cui essa tende, si sono detti da subito pronti ad aderirvi con diversi nodi sul loro territorio.
La partecipazione è comunque aperta a tutti gli OM interessati.
(Vedi in proposito anche l’ultimo paragrafo di questo scritto).
Il progetto è nato negli U.S.A dove da anni i relativi nodi coprono gran parte del territorio. Esso è l’erede dei primi ed oramai lontani esperimenti (HSMM) condotti con routers wifi casalinghi.
Oggi AREDN prevede invece l’impiego di apparecchi commerciali a 5 o 2,4 GHz di basso costo e nei quali viene caricato lo specifico software scritto dai colleghi americani autori del progetto.
Caratteristica particolare di una rete “intelligente” come AREDN ed in generale delle reti mesh (a maglie) è quella di “autogestirsi”, “autoconfigurando” i propri nodi e giungendo al punto anche di “autoripararsi”: ciascun nodo cioè, è in grado di scegliere autonomamente l’instradamento dei dati valutando qualità, impegno e velocità delle connessioni tenute con gli altri nodi.
Se quindi un nodo non risulta disponibile, appare lento o è spento, i nodi limitrofi ricercano autonomamente un indirizzamento dei dati alternativo (se presente) attraverso altri nodi ed in attesa del ripristino di quello mancante; in questo modo la rete resta comunque attiva.
Su di una rete AREDN è possibile far viaggiare, come su internet, documenti, video, audio, chat, videochiamate, videoconferenze, telefonia, etc. e può essere, a livello locale, l’infrastruttura per D-Star, DMR e Fusion sollevando anche questi sistemi da internet e dai limiti derivanti dai provider che ad oggi ne riducono l’affidabilità nelle emergenze.
Ciò perché, in caso di calamità, i provider di internet potrebbero aver subito danni alle loro strutture o comunque essi di norma, concepiti solo per scopi commerciali, non sono in grado di sopportare un elevato numero di utenti come spesso accade in quelle circostanze.
In quelle evenienze, è sufficiente invece che uno dei nodi della rete AREDN possa accedere ad internet perché questa sia messa a disposizione delle Autorità e della Protezione Civile attraverso ciascuno dei nostri nodi.
Si tratta quindi di una rete dati tra le nostre stazioni che sotto ogni aspetto si colloca al di sopra di tutti gli altri sistemi digitali ed è deliberatamente indipendente da internet al fine di non dipendere da terzi.
Grazie ad una rete AREDN per esempio è anche possibile realizzare un ripetitore in fonia delocalizzando le sezioni rx e tx ed evitando così i costosi filtri a cavità. Le possibilità d’impiego, come si vede, sono quasi infinite.
Per queste caratteristiche di totale versatilità e per le particolari doti di affidabilità ed autogestione, oltre che un ambito di sperimentazione avanzata e versatile al passo con le attuali tecniche, si tratta anche di uno strumento di valore incommensurabile per le comunicazioni locali di ogni tipo nelle emergenze.
Alcune considerazioni finali:
– Tutta l’elettronica è montata con l’antenna sul suo palo all’esterno ed è alimentata attraverso il cavo di rete che arriva in stazione ed il proprio alimentatore fornito a corredo. Quindi nessuna discesa in costosi cavi coassiali e connettori, altri alimentatori, o altre spese. Il costo del cavo di rete è di pochi centesimi al metro. In alcuni modelli anche l’antenna è fornita con l’apparato.
– Non è necessario dedicare un pc esclusivamente alla rete e né tantomeno è richiesto che sia tenuto sempre acceso: anche la parte elaborativa è all’interno dell’apparato sul tetto.
In caso di calamità l’OM che sul tetto ha installato il suo nodo, non ha alcun particolare compito da svolgere e potrà anche essere assente: come si è detto il nodo lavora autonomamente.
– Gli apparecchi hanno un consumo ridottissimo, tanto che in un prossimo futuro si prevede di alimentarli con un piccolo pannello solare al fine di essere indipendenti anche dalla rete elettrica, incrementando in questo modo il grado di affidabilità della nostra rete.
– Grazie alla particolare caratteristica di “autoconfigurazione” dei nodi di cui si è scritto, ovunque ne venga installato uno (es. un nodo “volante” per manifestazioni o emergenze) è sufficiente attendere uno o due minuti perché questi si autoconfiguri e diventi parte integrante della rete.
– Infine la numerosità dei partecipanti incrementa tutte le caratteristiche della rete perché si generano automaticamente nuove tratte alternative ed a tutto vantaggio della velocità e dell’affidabilità della rete stessa.
– Un altro vantaggio della numerosità è quello di offrire una possibilità di partecipazione anche ad OM penalizzati dal punto di vista dell’orizzonte visibile dal loro tetto: di norma la comunicazione a 5 GHz richiede che le antenne si “vedano” reciprocamente, tuttavia, se si ha la fortuna di avere un nodo molto vicino, questa limitazione può essere superata: anche per questo è importante una partecipazione numerosa.
73s.
Paolo IK8XOO
Per richieste di dettagli, di simulazioni di copertura o di link e per partecipazione:
[nominativo in firma]@amsat.org
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