Una interessante sintesi…….
Ritorno a scrivere dopo un lungo periodo di latenza sul tema della nostra sperimentazione SARIMESH, per segnalarvi un interessante articolo pubblicato qualche tempo fa sulla prestigiosa rivista QST e oggi reso disponibile sul sito ufficiale della AREDN per essere ripubblicato su concessione della ARRL americana.
L’articolo può essere letto al seguente link: https://www.arednmesh.org/content/qst-june-2017 .
Nel seguito vorrei cogliere l’occasione per aggiungere qualche mia considerazione sul tema con particolare riguardo alla nostra sperimentazione.
L’articolo riassume in maniera direi eccellente le caratteristiche tecniche della soluzione MESH su cui si basa la rete e sottolinea le peculiarità della soluzione creando anche una base di confronto con soluzioni similari tendenti a fornire una rete in grado di consentire un canale di comunicazione a larga banda per uso anche in caso di calamità naturale o emergenza.
In una era in cui si assiste alla rapidissima proliferazione di reti in grado di fornire connettività TCP/IP non è particolarmente significativo mettere insieme il necesario per realizzare delle connessioni in grado di portare flussi dati ad alta velocità in grado di veicolare servizi quali trasmissione dati, traffico voce e anche traffico video: grazie alle infrastrutture di rete esistenti basta sfruttare una qualunque rete quale ad es. il 4G o un qualsiasi servizio di distribuzione internet via satellite per ottenere l’obiettivo; questo consente ovviamente di ottenere degli interessanti risultati sul piano pubblicistico soprattutto quando si rivolge ad un pubblico frettoloso e superficiale come la maggioranza del pubblico interessato a un uso mordi e fuggi dell’informazione.
Quello che oggi conta è il primo impatto: poco importa se poi si dimostra che non era tutto oro ciò che luccica: purtroppo i social network, le fake news, anche la vita sociale, la rete sono pieni di questi esempi….
Quello che contraddistingue una rete come SARIMESH o altre reti simili, è un attributo in particolare: il non dipendere per la sua funzionalità da altre reti, anche se considerate ultra affidabili ed inaffondabili, e l’economicità e semplicità di deploiment che rendono la soluzione usabile anche da persone sostanzialmente a digiuno di tecnologia e capacità specifiche di tipo tecnico.
I due fattori messi insieme consentono di individuare il valore della soluzione…. ovviamente subito salta all’occhio il tema classico della cultura dominante odierna: beh, basta semplicemente……. internet oggi rende onnipotente chiunque sappia che esiste wikipedia 🙂 …anche la vita sociale insegna 🙂 …ma purtroppo solo dopo si scopre il costo della superficialità e dell'”ignoranza” inteso come non conoscenza…
Uno strumento quale una rete mesh anche ben pensata e implementata a nulla serve se non è supportata da una intelligente attività di fondo e di tipo “preparatorio di eventuali emergenze”: cosa significhi questo è facilmente comprensibile se si pensa che sfortunatamente le emergenze non si annunciano ( in genere) e solo l’intelligente prevenzione può consentire di superare eventuali emergenze….
Nel caso specifico di una rete mesh destinata a coprire un certo territorio questo si traduce non solo nella creazione di una serie di nodi fisici, ma soprattutto nell’approntamento di un quadro conoscitivo e di pianificazione del territorio in grado di orientare “just in case” le attività emergenziali… un lavoro nient’affatto eccitante per chi cerca l’applauso del pubblico, ma essenziale nella sostanza per gli obiettivi di cui si parla.
Nelle nostre chiacchierate su SARIMESH abbiamo più volte accennato a questo aspetto: una sintesi abbastanza concisa la possiamo trovare nel seguente articolo: https://www.sarimesh.net/2017/06/22/una-idea-di-attivita-per-la-rete-sarimesh/
Rileggendo l’articolo troviamo un “programma” di attività che serve appunto a creare una base concreta di sfruttamento di una soluzione quale la nostra SARIMESH… si tratta sostanzialmente di un certosino e poco eccitante lavoro di esplorazione e documentazione che può servire però a rendere realmente “utile” a scopi emergenziali la soluzione fisica …. peraltro è una attività che non richiede particolari skills tecnici e che è alla portata di chiunque abbia voglia e tempo da dedicare …
Riuscire a far comprendere l’utilità di un qualcosa che non luccica è sicuramente l’obiettivo principale che deve darsi chi è convinto di qualcosa 🙂
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