A proposito della Sperimentazione Sarimesh_AREDN …
Sono oramai più di sette anni da quando nell’ottobre del 2016 un piccolo gruppo di OM della sezione ARI Penisola Sorrentina decise di iniziare a fare qualcosa in cui, almeno localmente, non ci si era mai immaginati di avventurarci: ovvero uscire dai tradizionali canoni del radiomatore cultore dei sacri misteri della radio come nota da decenni e cercare invece di esplorare un mondo completamente nuovo almeno per noi, popolato di microcircuiti, microonde e SW … tutte cose che il tradizionale radioamatore mai e poi mai avrebbe immaginato di andare ad esplorare..
La cosa più sorprendente agli inizi fu l’entusiasmo che scoprimmo non tanto tra i più giovani, ma paradossalmente tra i più anziani del nostro gruppo… alcuni dei quali purtroppo nel frattempo ci hanno anche lasciati… uno per tutti che tengo sempre presente nella mia memoria è Nereo Pollio I8NMY che fu uno dei più interessati a questi nuovi discorsi e il primo insieme al nostro Geppino Castellano I8HXG a offrire il suo terrazzo per installare i primi nodi AREDN con cui cominciammo a costruire il nostro “test plant”….
In questi sette anni abbiamo fatto una serie di evoluzioni che troviamo documentate nei vari articoli che periodicamente abbiamo pubblicato su questo sito e che consentono di avere per chi sia interessato a questi discorsi una traccia di come si sia partiti da uno studio di fattibilità per poi implementare passo dopo passo un insieme di piccoli/grandi cambi e aggiustamenti che ci hanno consentito di realizzare una soluzione tecnologica in grado di essere agevolmente replicata e implementata anche da parte di OM non particolarmente addentro a queste tecnologie , proprio per consentirne un impiego agevole e diffuso in situazioni di tipo emergenziale.
Il nostro test plant è servito in pratica da laboratorio per verificare i vari step evolutivi e per spratichirsi sul setup e sul dispiegamento in campo in caso di necessità.
Nel corso di questi anni abbiamo anche seguito un altro filone tecnologico che stava emergendo nel nascente universo dell’IoT e che appariva prestarsi anche ad un utilizzo da parte dei radioamatori grazie ai suoi attributi tecnici…. sto parlando del discorso LoRa che si è andato sempre più affermando appunto nel campo dei servizio dell’Internet-of-things.
Fin dall’inizio è stato chiaro che LoRa potesse prestarsi a svariate applicazioni radioamatoriali grazie alla sua estrema semplicità, flessibilità ed accessibilità a costi bassissimi; la natura proprietaria del protocollo LoRa , che secondo alcuni puristi poteva inibire il suo utilizzo da parte dei radioamatori, in realtà si è dimostrata non essere un ostacolo per una serie di motivi tecnici ( dal che è derivata anche una implementazione opensource degli algoritmi principali) e per la disponibilità senza limiti ed a prezzi estremamente contenuti dei chip che implementano questa tecnologia.
L’argomento LoRa è diventato in pratica il principale oggetto di sperimentazione con lo scopo di studiare ed approfondire modalità ottimali di utilizzo del protocollo a fronte di un suo utilizzo non solo per realizzare un sistema simile ed alternativo al classico APRS, ma anche per poter implementare potenzialmente un utilizzo come rete di accesso ad una rete AREDN/Sarimesh, utilizzando in particolare la versione a 2.4GHz del protocollo LoRa.
L’integrazione LoRa-AREDN consentirebbe di ampliare ulteriormente l’efficacia ed i servizi della tecnologia AREDN in situazioni emergenziali, consentendo di implementare funzioni di accesso personale ad un livello di backbone AREDN, con un approccio completamente “OFF-GRID” ovvero in maniera completamente indipendente da reti di comunicazioni legacy nella zona oggetto di emergenza.
Alla luce di queste considerazioni e per miglioarare ed agevolare l’interazione ed il coordinamento degli OM che volessero partecipare alle nostre attività di sperimentazione abbiamo deciso di aggiungere a questo sito web un altro strumento di interazione che consentisse di condividere e mantenere dei thread di discussione in maniera più organica di come finora si è fatto.
In particolare finora l’interazione tra i partecipanti si è svolta principalmente sfruttando dei piccoli gruppi whathsapp spesso creati ad hoc a fronte di particolari obiettivi… purtroppo lo strumento whatsapp non si è dimostrato molto appropriato a creare una memoria comune in quanto per le sue caratteristiche non tiene memoria permanente dei messaggi scambiati…
Abbiamo quindi pensato di creare un gruppo Telegram da utilizzare come veicolo di interazione tra le persone attive sui nostri temi, consentendo così di creare e lasciare disponibili dei threads permanenti che potessero creare un bagaglio di informazioni disponibile a tutti….
Il gruppo che abbiamo creato e che si chiama “Sarimesh_AREDN” è ovviamente un gruppo che nasce come gruppo privato principalmente per evitare i classici problemi di disturbo a cui vanno soggetti i gruppi telegram… ovviamente i membri del gruppo potranno invitare altre persone basandosi sulla reciproca conoscenza …
Il gruppo telegram si presta anche a realizzare una forma di archivio di documentazione che potrà tornare utile come “repository” di materiale informativo che troveremo interessante nel prosieguo dell’attività .
Come ulteriore segno di rinnovamento abbiamo negli ultimi tempi anche pensato di rivedere l’attuale struttura del test plant permanente che, nato per coprire la sola penisola sorrentina, si è nel tempo ampliato arrivando a connettere dei nodi distribuiti lungo le zone costiere del golfo di Napoli, consentendo di approfondire alcuni aspetti molto interessanti della propagazione a 5.8GHz nonchè di verificare le caratteristiche di resilienza della rete nelle diverse stagioni dell’anno e con diverse condizioni atmosferiche.
Quello che abbiamo deciso di fare è stato in particolare censire i nodi più attivi cercando anche di rimuovere dei nodi che per la loro collocazione avrebbero potuto potenzialmente richiedere dei costi di mantenimento o delle spese indotte che ovviamente un piccolo gruppo di sperimentatori non potrebbe permettersi…
Le modifiche apportate non hanno impattato l’area di servizio del test plant grazie alla riorganizzazione delle risorse già disponibili e rendendo peraltro disponibili delle apparecchiature eventualmente dispiegabili in nuovi siti a cui estendere la sperimentazione, senza dover affrontare nuove spese .
Una zona a cui si pensava in particolare di dedicare attenzione a causa delle note vicende telluriche che caratterizzano le nostre zone, era la zona dei campi flegrei che è attualmente non collegata al test plant e che potrebbe agevolmente essere integrata con l’esistente trovando eventualmente degli OM disponibili ad ospitare delle apparecchiature presso propri siti nelle zone indicate.
Questa è una ulteriore caratteristica che vorremmo implementare: cercare di evitare siti “critici e costosi” sfruttando la disponibilità di siti “abitati” da radioamatori: questa scelta è perfettamente nello spirito di una rete mesh che per operare sfrutta una molteplicità di nodi senza necessariamente richiedere dei nodi che operino come “centro stella”, ed è ottimale se confrontata con l’utilizzo di stazioni remote non sorvegliate, in quanto consente di operare con molto meno vincoli normativi , in ossequio alle più aggiornate normative che regolamentano la nostra attività di radioamatori.
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